domenica 20 ottobre 2013

pregare sempre, senza stancarsi mai.

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


Come si può pregare sempre, senza stancarsi mai?
Come posso vivere questa parola IO? Forse questo Vangelo non è per me, sarà solo per le suore, i frati, i sacerdoti. No, non è così. Questa parola è per ognuno di noi, un invito, un consiglio; o come dice Gesù, una necessità.
C'è una necessità di pregare sempre, c'è bisogno: ma a cosa serve? O più che altro, serve?
Questo è uno di quegli interrogativi che non si chiude definitivamente mai, le cui risposte non ti soddisfano mai in maniera piena.

È la domanda che ha pervaso la vita di un uomo di qualche generazione fa. Racconta al suo padre spirituale: "Ventiquattro settimane dopo la festa della Santissima Trinità entrai in una chiesa, durante la Liturgia, per pregare. Stavano leggendo, dalla prima lettera dell'apostolo Paolo ai Tessalonicesi, il passo in cui è detto: - Pregate senza intermissione-. Queste parole si incisero profondamente nel mio spirito, e cominciai a chiedermi come fosse possibile pregare senza posa quando ciascuno è necessariamente impegnato a lavorare per il proprio sostentamento".
Questi versetti di Paolo, legati al Vangelo di oggi, lo faranno partire, in tutti i sensi, per un viaggio non solo interiore alla ricerca della preghiera, di cosa significa pregare, di come si prega.
Allora vi consigliamo questo bel libro, che racconta la storia di questo uomo, di questo pellegrino e cercatore di Dio: Racconti di un pellegrino russo.
Il protagonista è ortodosso, quindi attinge dalla sapienza della Chiesa Orientale, a mio modesto parere, preziosissima anche per noi cattolici.
Questo libro è una sorta di vademecum per chi desidera addentrarsi o sbirciare dal buco della serratura un mondo che alle volte pare ascetico, distante dalle cose concrete, ma è pregno di un fascino incredibile. 

Non è qui che si chiude il cerchio della fatidica domanda, si prega in miriadi di modi, il Signore ti conduce con la sua tenerezza nella tua vita e non in un libro, ma una buona lettura può senz'altro aiutare!

Pregare è anche in semplicità offrire al Signore un qualcosa del nostro quotidiano per un'intenzione o per dire un "grazie", che può essere anche lavare i piatti, o studiare, o rifarsi il letto.
Buona domenica, e lavate bene i piatti!  



1 commento:

  1. Per chi volesse scaricare il libro "Racconti di un pellegrino russo" in PDF, questo è il link:
    https://www.pdfdrive.com/racconti-di-un-pellegrino-russo-e195085857.html

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