Oggi è il turno di Beatrice che ci racconta l'esperienza della fraternità a Civita di Bagnoregio, paese natale di San Bonaventura, e Orvieto, dove è custodito il corporale del miracolo eucaristico di Bolsena
Come in tutte le vacanze che si rispettino, non può mancare
una bella giornata a zonzo per i bei
paesini della nostra Italia, ricchi di bellissime opere d’arte e di bellissime
storie di vita.
Così il 3 gennaio 2014 un gruppetto della GiFra di Cortona,
accompagnati da un frate( Fr. Guido), si è svegliato presto per partire alla
scoperta di Civita di Bagnoregio e Orvieto: quella che doveva essere una
semplice gita si è rivelata, invece, una riscoperta più profonda di quei posti
che molte volte visitiamo solo per fare belle foto al panorama.
PRIMA TAPPA: CIVITA DI BAGNOREGIO
Civita di Bagnoregio è un paesino che tutti ormai dichiarano
come "il paese che muore", infatti nessuno più ci abita, eppure è situata in
un punto bellissimo che lascia tutti a bocca aperta, raggiungibile solo a piedi
attraverso un ponte (che per alcuni attraversarlo è stata una prova di
coraggio),dove non puoi non fermarti a fare una foto dall'angolazione migliore.
Ed invece il primo mito delle gite è stato sfatato: c’era la nebbia! Non si
riusciva a vedere nulla!
Attraversato il ponte, questo gruppetto di “turisti” ha
cercato una Chiesa dove potersi soffermare un attimo per recitare le lodi e
ringraziare il Signore, prima di essere troppo indaffarati a cercare i luoghi da
visitare e guardare l’orologio con la paura di essere in ritardo. Così in piena
tranquillità hanno iniziato la loro giornata.
Visitato un po’ questo piccolo paesino, sono andati alla
ricerca della casa di un certo San Bonaventura. Ebbene si, Bonaventura è nato
qui, ma, purtroppo, della casa ormai non è rimasto nulla... solo una “targa” che
la indica. Per questo gruppetto, alla fine, non aveva molta importanza e si è soffermato
lo stesso davanti a questa “targa”. Per ricordare
quanto è stato importante questo "ometto", che veniva da un paese così piccolo per
tutti i francescani, e porre l’attenzione su ciò che lui santo ci indicava: l’Eucarestia.
Viaggio nel passato concluso con una preghiera proprio del Santo.
Così finisce la prima tappa di questo “viaggetto” con in più
un altro compagno!
SECONDA TAPPA: ORVIETO
Diciamo che una pausa pranzo ci stava bene prima di
ripartire alla carica. Infatti parcheggiate le macchine e presa la famosa funicolare
di Orvieto, il gruppetto si è fermato a mangiare. Non potevano passare
inosservati!!!
Infatti, notate le chitarre dai viandanti, notato il frate e
facendo due più due, una signora, che ha detto di essere anche lei in
pellegrinaggio, gli ha chiesto di tirare fuori le chitarre e suonare!
Anticipando un po’ quello che avrebbero fatto dopo, hanno colto l’occasione per fare le
prove dei canti della Messa.
Finito il momento di riposo e svago, al duomo di Orvieto li
stavano aspettando! Wow! Grazie a personaggi influenti i nostri “turisti” hanno
avuto la possibilità di celebrare una Messa nella cripta del duomo. La cosa
cadeva a fagiolo visto che ad Orvieto è stato istituito il Giubileo
Eucaristico!
La visita al duomo però non poteva finire qui, e così,
grazie a chi di arte se ne intende, il gruppetto ha avuto la possibilità, anche
questa volta, di non guardare semplicemente altri dipinti in un altro duomo
d’Italia ma di ammirare quei dipinti e capire cosa nascondessero. All’interno del duomo molto c’era da vedere, ma
questo gruppetto ha deciso di soffermarsi di più in due luoghi:
- la cappella del corporale, dove si custodisce tutta la
storia del miracolo di Bolsena e dove hanno avuto meno da dire e più da
pregare;
- la cappella di San Brizio, dove l’andare a fondo del
significato dei dipinti è stato osservare veramente la bellezza di quello che
spesso guardiamo ma non ammiriamo!
Così, finita la giornata in questi bei posti, questo gruppetto, partito per una gita, in realtà è partito, forse, per un pellegrinaggio vero e
proprio, in cui ha avuto la possibilità non solo di pregare, riflettere, divertirsi,
rilassarsi, vedere cose forse mai viste, ma anche (e forse è la cosa più
importante), ricevere l’indulgenza plenaria!!
Che fortuna, anzi meglio, molto meglio, che GRAZIA piccolo
gruppetto di Cortona!
Non poteva finire così, infatti spinti da passioni comuni di
alcuni e da curiosità di altri, prima di salutarsi definitivamente, inerente
allo spirito francescano della condivisione, hanno condiviso una bella
cena a base di sushi!
Beatrice
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