lunedì 24 marzo 2014

La Parola ci rende Figli

Venerdì 21 marzo. Incontro sulla Parola di Dio, più precisamente sul brano "Vivere da Figli di Dio" della prima lettera di Giovanni. Bello!!! Bellissimo!!!
Ma.....
Giulia, Giacomo, Francesco, Valentina e Fra Matteo sono in Terra Santa. Davide ha il ritiro delle 10 parole...
Ah già manca pure Riccardo che è in Sardegna. Katia e Angelica non ci sono.
mmmhh... (!?!?!?!?!)

Ecco però che avviene "un imprevisto": Fra Matteo la sera del 21 marzo consegna ai pellegrini in Terra Santa una busta con questa lettera:

 Terra Santa venerdì 21 marzo 2014
Cari fratellucci,
sicuramente non vi aspettavate questa piccola “sorpresa”.
Ecco qui il piccolo segno di unione tra la fraternità e voi che siete in questo stupendo pellegrinaggio!!!
Stasera, mentre Matteo vi consegna questa lettera (speriamo se ne ricordi) noi a Cortona stiamo meditando, a piccoli gruppi, un pezzetto a testa della lettera di giovanni: il terzo capitolo è intitolato, infatti, “vivere da Figli di Dio” !
 Proprio in questo momento ci stiamo dividendo a coppie. Ogni coppia avrà qualche versetto da meditare e dopo mezz’ora faremo una condivisione generale.
a voi quattro, è affidato questo brano (1Gv 3,1-10)

 Meditatelo insieme, come volete: a coppie e poi condividendo oppure tutti e quattro insieme, ma meditatelo. La parola di Dio ci tiene uniti e veramente figli!
Se il programma di giornata ve lo impedisce, potete farlo nei prossimi giorni…ma fatelo il prima possibile!!!
A presto fratellucci!!!!


Nel frattempo, fra Alessandro, a Pisa consegna questa lettera a Davide:


ritiro delle 10 parole, venerdì 21 marzo 2014
Caro Davide,
sicuramente non ti aspettavi questa piccola “sorpresa”.
Ecco qui il piccolo segno di unione tra la fraternità e chi stasera non e’ presente.
Stasera, mentre fra Alessandro ti consegna questa lettera (speriamo se ne ricordi) noi a Cortona stiamo meditando, a piccoli gruppi, un pezzetto a testa della lettera di giovanni: il terzo e una parte del quarto capitolo sono intitolati, infatti, “vivere da figli di Dio”  e la stessa cosa la stanno facendo (se Matteo se ne ricorda) in terra santa e Riccardo in sardegna!
 proprio in questo momento ci stiamo dividendo a coppie. Ogni coppia avrà qualche versetto da meditare e dopo mezz’ora faremo una condivisione generale.
a te, è affidato questo brano (1Gv 4,1-6)
Meditalo, come vuoi: da solo o con un amico, ma meditalo. La parola di Dio ci tiene uniti e veramente figli!
Se il programma di giornata te lo impedisce, puoi farlo nei prossimi giorni…ma fallo il prima possibile!!! 
A presto fratelluccio!

Se non avete capito o non ve lo aspettate, anche Riccardo riceve dalla sua ragazza Giulia una lettera inaspettata:

Terra..sarda venerdì 21 marzo 2014
Caro Riccardo,
sicuramente non ti aspettavi questa piccola “sorpresa”.
Ecco qui il piccolo segno di unione tra la fraternità e chi stasera non e’ presente.
Stasera, mentre Giulia ti consegna questa lettera noi a Cortona stiamo meditando, a piccoli gruppi, un pezzetto a testa della lettera di giovanni: il terzo e una parte del quarto capitolo sono intitolati, infatti, “vivere da figli di Dio”  e la stessa cosa la stanno facendo (se Matteo se ne ricorda) in terra santa e davide al ritiro delle dieci parole!
 proprio in questo momento ci stiamo dividendo a coppie. Ogni coppia avrà qualche versetto da meditare e dopo mezz’ora faremo una condivisione generale.
a te, è affidato questo brano (1Gv 4,1-6)

Meditalo, come vuoi: da solo o con giulia, ma meditalo. La parola di Dio ci tiene uniti e veramente figli!
Se il programma di giornata te lo impedisce, potete farlo nei prossimi giorni…ma fallo il prima possibile!!!
A presto fratelluccio!!!!



Katia e Angelica vengono informate per telefono e anche a loro viene affidato un brano.


Perchè fare una cosa del genere? Per sentimentalismo? Per sentirsi meno soli?
No, lo facciamo perché ci crediamo. La Parola ha veramente un messaggio di vita che va oltre lo spazio e il tempo. Non è importante scrivere qui COSA  ci siamo detti. Abbiamo voluto raccontarvi il COME.
E' stato un modo della fraternità per dire ad ogni che mancava: noi siamo limitati, ma Dio non lo è, e quindi può arrivare dove noi non possiamo.

E' stata una serata speciale, di condivisione. Una condivisione che è arrivata oltre i nostri confini! 



Tommaso


PS Ancora fonti ufficiali non ci hanno confermato l'avvenuta consegna, da parte di Fra Matteo, ai pellegrini in Terra Santa. Sappiamo per certo, invece, dell'effettiva meditazione da parte di Riccardo e Davide =)

sabato 8 marzo 2014

"Alzati e mangia... senza paura"

Una settimana fa, esattamente dal 28 febbraio al 2 marzo, la nostra GiFra, insieme a tantissime fraternità da tutta Italia, ha partecipato al campo nazionale di formazione dal titolo "Alzati e mangia... senza paura". Un fine settimana dedicato alle nostre paure, che bloccano il nostro incontro con Dio e che ci ha portato ad un invito: quello di non cadere sui nostri peccati, quello di nutrirci della preghiera e del Corpo di Cristo, quello di affrontare le nostre paure insieme al Figlio che già le ha prese tutte su di sé.
Eravamo presenti in : Tommaso, Eva, Sara, Valentina, Giulia, Francesco e Matteo per l'intero campo e Riccardo e Katia ci hanno raggiunto sabato sera. Anche Samuele e Beatrice sono venuti a farci visita venerdì sera.


Ecco la testimonianza di Eva e cosa porta nel cuore dopo questo campo nazionale:

"Al mio primo campo nazionale di formazione della GiFra d’Italia, ho sperimentato lo stare assieme, la condivisione e la comunione fraterna. Ho portato con me la mia gioia, la mia allegria e tutte le mie emozioni.
Al momento “Getsemani”, durante il quale ci hanno portato in un giardino per rivivere l’agonia di Gesù insieme alle nostre paure, ho incontrato le mie solitudini, le mie angosce, le mie paure e ho detto al Signore la cosa che assolutamente non voglio che succeda.
Sinceramente ho provato un po’ di “annoiamento” durante le catechesi, ma d’ora in poi proverò a stare più attenta.
Al momento dell’adorazione eucaristica mi sono isolata a pensare alle cose mie con Dio e ho pensato al momento in cui anche Gesù era solo e il diavolo lo tentava. Ho pensato anche quando i miei amici mi lasciavano sola, mentre ora non provo più solitudine grazie ai miei fratelli della gioventù francescana di Cortona.


In generale, da questo campo, mi porto a casa la compagnia dei miei fratelli e so di aver capito che ho tanta paura di litigare e avere scocciature che non riesco a sopportare. So, però, che Gesù, che di scocciature ne ha sopportate tante, mi può aiutare in questi momenti di nervi! Grazie Gesù che sei la mia tranquillità!"

martedì 25 febbraio 2014

Sotto il patronato di Margherita..

Sabato 22 febbraio, durante il triduo di festeggiamenti in onore di Santa Margherita e della sua nascita al cielo, noi gifrini di Cortona abbiamo avuto la grande grazia di vivere un momento che certamente entrerà nella storia della nostra fraternità. Migliaia di pellegrini in questi tre giorni sono saliti al Santuario, per amore di colei che ne è la "luce", la terza perla del francescanesimo, Margherita.
E siamo saliti anche noi.
Durante la S. Messa pomeridiana, presieduta da Monsignor Riccardo Fontana (diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro), noi, giovani francescani della fraternità di Cortona, abbiamo ricevuto un mandato molto speciale dal vescovo, che ci ha invitato, pieno di entusiasmo, a raggiungerlo tutti insieme all'altare, e ci ha posti tutti davanti all'urna di Margherita, spalle ai fedeli, e imponendo su di noi le mani, ci ha benedetto in modo particolare e ha posto la Gioventù Francescana di Cortona sotto la protezione di Margherita, dandole il suo nome. 
Dal 22 febbraio 2014, cari amici e fratelli, noi siamo onorati di essere ufficialmente la "GIFRA di SANTA MARGHERITA DA CORTONA!"

Un grande grazie va a tutta la comunità dei frati minori del santuario, fr Matteo, fr Adriano, fr Francesco e fr Silvano; alle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, sr Fabiana, sr Bianca e sr Teresina, e a tutti i fratelli e le sorelle del Terz'Ordine secolare. La nostra grande bellissima famiglia.

Viva Margherita, e viva Francesco!
E la nostra lode più grande al Signore..

Valentina


martedì 21 gennaio 2014

La Terra Ecumenica


La parola “ecumene” , da cui il termine ecumenismo, deriva dal greco e significa “Terra abitata”. Un giorno, un grande filologo inglese decise di tradurre questa parola in modo letterale e quello divenne il nome del luogo dove ambientare il suo romanzo più famoso: il filologo si chiamava J.R.R Tolkien e, il luogo, la Terra di Mezzo de “Il Signore degli Anelli”.

Ora immaginiamo di trovare 3 persone in questa “Terra abitata”: una persona che sta cercando la Pace (P), una persona che cerca la Fede (F), e una persona che sta cercando l’Unità(U).



Immaginiamoci il dialogo:
I ragazzi della GiFra e di Rondine


P:- Io sto cercando la Pace


F:- Wow… io invece la Fede


P:- Che bello!


F:- aspetta un attimo però, come posso trovare la Fede se non ho la Pace?


P:- Bravo… bel dilemma! Beh lo stesso vale anche per me!


U:- Scusate se mi intrometto eh… ma forse stando uniti una soluzione la troveremo senz'altro!




Più o meno, anche se in altri modi, è questo quello che è successo tra la Fraternità della GiFra di Cortona e i ragazzi di Rondine, la cittadella della Pace.

Noi della Gifra di Cortona, in occasione della Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, volevamo vivere un momento veramente ecumenico di preghiera: provare a pregare con altri cristiani, ma di confessione diversa.

Abbiamo dunque chiesto, tramite fra Matteo Brena, responsabile dell’ecumenismo per i frati minori della Toscana (e anche nostro assistente), di chiedere ai ragazzi di Rondine se fossero stati disponibili a questa esperienza.




A Rondine (AR), da molti anni ormai, vi è uno studentato internazionale per ragazzi, sensibili alle tematiche di pace, che vengono a studiare in Italia, ma ad una condizione: devono provenire da una situazione di conflitto ed essere disposti a convivere con un ragazzo del paese “nemico”. Un piccolo luogo, quindi, dove i futuri dirigenti crescono già sperimentando la Pace! (se vuoi approfondire vai su www.rondine.org)
Il Cristo "Unito"

Dunque vi è proprio a Rondine una presenza di ragazzi anche cristiani e di varie confessioni. Con loro il 17 gennaio abbiamo preparato una veglia di preghiera ecumenica, seguendo il sussidio dal titolo “Cristo non può essere diviso!”
Proprio per questo, dopo aver letto le letture in armeno, serbo, inglese, arabo, georgiano e in italiano, abbiamo concluso con un “puzzle” con l’immagine di Cristo! Ognuno di noi ha posto la sua tessera e un seme, a simboleggiare la volontà di portare un frutto di verà Unità.


Ci siamo trovati in questa Terra di mezzo: un gruppo di giovani (la Gifra), desiderosi di coltivare la propria Fede, e un altro gruppo di giovani (di Rondine) con la voglia di seminare la Pace… l’Unità è stata la nostra terra buona.   


venerdì 10 gennaio 2014

Esperienze natalizie cap.4: Campo Regionale Araldini Sardegna

Oggi tocca a Riccardo, che dopo il campo regionale a Torricella ha partecipato al campo regionale araldini in Sardegna!

Ci sono frasi che nella vita ritornano con una certa insistenza e frequenza. Tipo “Ho sonno” oppure “devo studiare”. La frase che ha accompagnato il mio viaggio verso la Sardegna da Giulia (la mia fidanzata) lo scorso 31 gennaio era certamente “Non ho voglia”.
Cosa state pensando? No no no! Non è che non avevo voglia di vedere Giulia, anzi! Di quello ne ero felicissimo! Però, per non fare un viaggio oggi e tornare domani -31 dicembre/1 gennaio- ho dovuto prenotare un volo di rientro qualche giorno più tardi, ed è quello che implicava il “non ho voglia”. Perché Giulia doveva partecipare come responsabile al campo regionale araldini della Sardegna, dal primo gennaio fino al 4.
Tante volte nella mia esperienza di gifrino ho sentito parlare di araldini, di questo grande collante fra gifra e ofs, di questa ricchezza che unisce la grande famiglia francescana, ma mai avevo avuto la possibilità di vivere un momento del genere con loro, i bambini.

lo striscione del campo: "L'araldino Fa-miglia su Miglia"
Quel “non ho voglia” non potete immaginare quante volte me lo sia ripetuto in testa nei giorni precedenti alla partenza, ma poi ho pensato che la scelta che avevo fatto, quella di partecipare, doveva essere una scelta da amare, dovevo stare al gioco, esserci.
Quindi mi sono reso disponibile a fare quello di cui c’era bisogno, sperando (puah! Illuso!!!) che mi fosse chiesto di dare una mano in cucina.
Quindi eccoci, arriviamo io e Giulia, i fidanzatini tanto bellini che chissà come faranno mai a stare insieme sull’asse Montepulciano-Cagliari, i soliti saluti e baci riempiti di frasi preconfezionate “come stai? Tutto bene grazie te?” e arriva Francesca che con un sorriso grande così mi dice su due piedi: - Avremmo pensato di farti fare l’animatore e di stare con gli araldini, ti andrebbe?-. –ehm.. beh sì certo!-. Entusiasta come il monco al quale hanno regalato il più bel paio di guanti mi sono buttato in questo mare sardo. Sapete vero quanto è bello il mare della Sardegna? Noi eravamo in montagna, ma è stato comunque un tuffo bellissimo, splendido!

Ho gustato la bellezza del dono che è la presenza dei bambini, la semplicità di stare con loro a gambe incrociate seduto per terra, giocare insieme ad impatto zero (unico materiale noi stessi); ho gustato il desiderio di paternità nel fargli indossare il pigiamino e chiedergli –te li sei lavati i denti?- mentre gli rimbocchi le coperte. Insomma, tanta roba.
Dopo poche ore ti viene chiesto di metterti una tuta da meccanico (un misto fra pilota Ferrari e pompiere) e fare una scenetta dove fingi di essere un marito arrabbiato con la moglie che scrive una lettera a Gesù bambino per farla diventare come la vorrebbe veramente lui e non è finita! Con una sorta di tunica bianca stile incrocio fra macellaio, chirurgo e gelataio ho anche impersonato un compagno di Francesco in un’altra scenetta.
Padre Fabio ha poi regalato grandi catechesi formato bambino (ma anche formato animatore) e dalle risposte che senti da quelle vocine ti chiedi veramente: ma io sono un animatore? Oppure forse prima di essere gifrino dovrei fare una decina di anni di araldinato?
I bambini custodiscono gelosamente e inconsciamente un tesoro enorme, che nemmeno loro sanno di avere. Ed è questo il compito dell’educatore (ex-ducere), condurre fuori, tirargli fuori con la tenerezza dei fratelli maggiori, tutta la bellezza divina che si cela dietro a mucchietti d’ossa e moccio che cola dal naso. Quanto si ha da imparare da loro in realtà!
Eccomi qui adesso, a dire un sincero “grazie” perché ho potuto vivere un’esperienza così bella e così formativa insieme a Giulia, aggiungendo un tassello a quel cammino che desideriamo fare insieme e ad ascoltare ancora un’altra di quelle tante frasi che tornano fin troppo spesso a ronzare in testa: FIDATI!
Riccardo

ps: ho un vago ricordo di circa un mese fa... quando nella relazione di fine mandato qualcuno (Tommaso) scrisse alla voce commissione araldini: [...]Pertanto invitiamo il prossimo consiglio a pensarci. Noi abbiamo cercato di aprire il cuore della fraternità a questa idea… ora bisogna allargare le braccia. 
Ho sempre sentito dire che il Signore parla in tre modi: nella Parola, nelle persone e negli eventi della vita. Ai posteri l'ardua sentenza.   


mercoledì 8 gennaio 2014

Esperienze natalizie Cap. 3 Uscita a Civita di Bagnoregio e Orvieto

Oggi è il turno di Beatrice che ci racconta l'esperienza della fraternità a Civita di Bagnoregio, paese natale di San Bonaventura, e Orvieto, dove è custodito il corporale del miracolo eucaristico di Bolsena 

Come in tutte le vacanze che si rispettino, non può mancare una bella giornata a zonzo per i  bei paesini della nostra Italia, ricchi di bellissime opere d’arte e di bellissime storie di vita.
Così il 3 gennaio 2014 un gruppetto della GiFra di Cortona, accompagnati da un frate( Fr. Guido), si è svegliato presto per partire alla scoperta di Civita di Bagnoregio e Orvieto: quella che doveva essere una semplice gita si è rivelata, invece, una riscoperta più profonda di quei posti che molte volte visitiamo solo per fare belle foto al panorama.
PRIMA TAPPA: CIVITA DI BAGNOREGIO
Civita di Bagnoregio è un paesino che tutti ormai dichiarano come "il paese che muore", infatti nessuno più ci abita, eppure è situata in un punto bellissimo che lascia tutti a bocca aperta, raggiungibile solo a piedi attraverso un ponte (che per alcuni attraversarlo è stata una prova di coraggio),dove non puoi non fermarti a fare una foto dall'angolazione migliore. Ed invece il primo mito delle gite è stato sfatato: c’era la nebbia! Non si riusciva a vedere nulla!
Attraversato il ponte, questo gruppetto di “turisti” ha cercato una Chiesa dove potersi soffermare un attimo per recitare le lodi e ringraziare il Signore, prima di essere troppo indaffarati a cercare i luoghi da visitare e guardare l’orologio con la paura di essere in ritardo. Così in piena tranquillità hanno iniziato la loro giornata.

Visitato un po’ questo piccolo paesino, sono andati alla ricerca della casa di un certo San Bonaventura. Ebbene si, Bonaventura è nato qui, ma, purtroppo, della casa ormai non è rimasto nulla... solo una “targa” che la indica. Per questo gruppetto, alla fine, non aveva molta importanza e si è soffermato lo stesso davanti a questa “targa”. Per ricordare quanto è stato importante questo "ometto", che veniva da un paese così piccolo per tutti i francescani, e porre l’attenzione su ciò che lui santo ci indicava:  l’Eucarestia.  Viaggio nel passato concluso con una preghiera proprio del Santo.
Così finisce la prima tappa di questo “viaggetto” con in più un altro compagno!
SECONDA TAPPA: ORVIETO
Diciamo che una pausa pranzo ci stava bene prima di ripartire alla carica. Infatti parcheggiate le macchine e presa la famosa funicolare di Orvieto, il gruppetto si è fermato a mangiare. Non potevano passare inosservati!!!
Infatti, notate le chitarre dai viandanti, notato il frate e facendo due più due, una signora, che ha detto di essere anche lei in pellegrinaggio, gli ha chiesto di tirare fuori le chitarre e suonare! Anticipando un po’ quello che avrebbero fatto dopo, hanno colto l’occasione per fare le prove dei canti della Messa.
Finito il momento di riposo e svago, al duomo di Orvieto li stavano aspettando! Wow! Grazie a personaggi influenti i nostri “turisti” hanno avuto la possibilità di celebrare una Messa nella cripta del duomo. La cosa cadeva a fagiolo visto che ad Orvieto è stato istituito il Giubileo Eucaristico!
La visita al duomo però non poteva finire qui, e così, grazie a chi di arte se ne intende, il gruppetto ha avuto la possibilità, anche questa volta, di non guardare semplicemente altri dipinti in un altro duomo d’Italia ma di ammirare quei dipinti e capire cosa nascondessero. All’interno del duomo molto c’era da vedere, ma questo gruppetto ha deciso di soffermarsi di più in due luoghi:

- la cappella del corporale, dove si custodisce tutta la storia del miracolo di Bolsena e dove hanno avuto meno da dire e più da pregare;
- la cappella di San Brizio, dove l’andare a fondo del significato dei dipinti è stato osservare veramente la bellezza di quello che spesso guardiamo ma non ammiriamo!
Così, finita la giornata in questi bei posti, questo gruppetto, partito per una gita, in realtà è partito, forse, per un pellegrinaggio vero e proprio, in cui ha avuto la possibilità non solo di pregare, riflettere, divertirsi, rilassarsi, vedere cose forse mai viste, ma anche (e forse è la cosa più importante), ricevere l’indulgenza plenaria!!
Che fortuna, anzi meglio, molto meglio, che GRAZIA piccolo gruppetto di Cortona!
Non poteva finire così, infatti spinti da passioni comuni di alcuni e da curiosità di altri, prima di salutarsi definitivamente, inerente allo spirito francescano della condivisione, hanno condiviso una bella cena  a base di sushi!



Beatrice

domenica 5 gennaio 2014

Esperienze natalizie Cap. 2 "ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA" Ritiro di fine anno a La Verna


“Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo visto sorgere la sua stella”: questo è stato il titolo del ritiro di fine anno al Santuario della Verna (29 dicembre - 1 gennaio 2014). Un titolo che racchiude tutto il calore del Natale – che è “annuncio” ed è “gioia” ed è “vangelo” quindi – ma che ci mostra anche quella sfumatura di colore tipica di quei tre famosi personaggi sopra i cammelli con quelle belle corone e in abiti sfarzosi: i Re Magi.
“Abbiamo visto sorgere la sua stella”. Con i nostri Magi siamo partiti per un cammino di tre giorni che ha visto il suo inizio con un “Ecco”.

“Ecco che dei Magi, venuti da Oriente, si presentarono a Gerusalemme” [Mt 2,1]

Tutti i grandi viaggi iniziano con un “Ecco”, con un qualcosa che hai visto e che ti ha dato la spinta a partire.
I Magi guardano il Cielo ed ecco, arriva la Stella che rivoluziona tutta la loro vita: perché quando aspetti guardando il Cielo – dimora dei desideri – e ti si manifesta davanti la luce che davvero brami, tutto il resto scompare e resta solo quella stella da seguire. Ecco, il desiderio autentico.
Abbiamo tanti “Ecco” nel nostro cuore, ma tutti, tutti, tutti li possiamo rimettere nella mani del crocifisso: Ecco - guarda Gesù sulla croce – Ecco.
Un Ecco, un Cammino quindi e un Incontro. L’incontro con la creatività di Dio che rende concreta la tua Stella a Betlemme, ti guida alla carne vera che si presenta come un povero bambino che ha tutto tranne le sembianze di un re glorioso e potente. Un Dio che vuole essere accolto, con le piccole mani verso il tuo volto. E allora arrivi tu, davanti alla mangiatoia con un dono: i Magi portavano oro, incenso, mirra… ma anche loro stessi! Che tutto te stesso sia il dono a Gesù, che tutto te stesso sia il frutto che nasce dopo l’Incontro che cambia la tua strada per sempre. Perché ora è chiaro – guardando il bambino – che Egli non viene per privarti del tuo Regno. Egli viene per concorrere alla tua Gioia.
Ed i Magi “provarono una grandissima gioia”, frutto anche della loro obbedienza ad una Promessa.
Vuoi essere felice? Perché arrivando a Betlemme, davanti a Gesù, non si può che provare felicità e dire semplicemente “Che Bello!”.
Vuoi essere felice? Mettiti in grado di contemplare le meraviglie del Signore per dire “Che Bello!”.

Vuoi essere felice? Esci fuori. Esci fuori di te, dei tuoi schemi, della logica del mondo, Esci Fuori e guarda il Cielo, sguardo fisso. Mettiti in cammino perché “Per ogni luogo c’è un posto, quello della meraviglia è solo un po’ più nascosto”.
Infine Ubbidisci. Ubbidisci alla Promessa della tua Salvezza.
Coraggioso come i Magi e come tutti i Santi che si sono raccontati durante questi 3 giorni di Grazia.
Come al solito, la Verna punta il dito al grande paradosso di Dio e ci accompagna con amore a guardare con occhi sempre nuovi e limpidi la nostra strada verso Lui.
Non credo fosse possibile un migliore inizio di anno! :D
“Vi annuncio una grande gioia: Abbiamo visto sorgere la sua stella”, e noi l’abbiamo seguita.

Sara